Ho maturato la decisione di scrivere questo breve resoconto non sorvolando l’oceano, ma percorrendo le curve di una lunga strada napoletana che mi porta a casa quando decido di non prendere la tangenziale di ritorno dal centro.
Sono stata in Thailandia.
Napoli-Roma-Tel Aviv-Bangkok-Suratthani-Samui-Phangan-PhiPhi-Krabi-Bangkok-TelAviv-Roma-Napoli è stato l’itinerario palindromo o quasi che abbiamo percorso in queste tre settimane.
Non posso raccontarvi la bellezza dei posti che ho visto perchè sarei sicuramente riduttiva rispetto a qualsiasi immagine che potrete trovare su Google o su qualche rivista specializzata in turismo.
Posso però raccontarvi che è stata una vacanza illuminante perchè era in una terra lontana, bellissima, con modi di fare diversi e in compagnia di persone che in un modo o nell’altro si sono rivelate diverse da come le conoscevo.
Ho scoperto (o forse ho riscoperto) di poter fare affidamento su me stessa in ogni situazione e ho allungato un po’ l’orizzonte dei miei limiti anche fisici calandomi in imprese in cui non pensavo di avere la meglio.
Ho capito che i pensieri non hanno passaporto, che viaggiano clandestini e indisturbati per migliaia di km.
Ho sperimentato che un sorriso può cambiarti la giornata così come possono farlo un abbraccio o un complimento. Perchè nella foga di dover vedere ogni cosa e volersi divertire a ogni costo ci si dimentica forse degli affetti piu’ cari e a volte in soccorso arrivano sconosciuti con denti perfetti o semplicemente parole delicate.
Se si potesse tornare indietro investirei piu’ tempo nei rapporti umani e meno nella timidezza perchè alcune cose meravigliose possono capitare solo in posti così e difficilmente ritornano, ma una volta che sfuggono ricorrerle è una perdita di tempo (romantica, ma inutile).
Nella speranza che almeno qualcosa della bellezza che mi ha permeato resti per sempre sulla superficie della mia pelle – come un tattoo tipico thailandese – o nelle striature marroni dei miei occhi, vi do la buonanotte.
Sono tornata.
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